mercoledì 13 novembre 2013

Il senso di colpa della madre (NON)lavoratrice


Ora che sono tornata a lavorare sono presa dal senso di colpa che scaturisce dal fatto che il mio cervello ed il mio cuore dicono che passo poco tempo con i miei figli. Non posso andare in un negozio dopo il lavoro (non per fare shopping, ma per fare spesa o comprare cose per la famiglia) senza che una vocina dentro di me sussurri: "stai perdendo del tempo prezioso che potresti passare con i tuoi figli" oppure "sbrigati perché dovresti stare a casa con i tuoi figli". Allora corro, corro sempre da una parte all'altra con la speranza di poter guadagnare cinque minuti da poter condividere con le mie perle preziose. Posso anche ripetermi cento volte che non è la quantità ma la qualità del tempo che passo con loro a fare la differenza: il senso di colpa si insinua sempre nell'animo. 
Il fatto é che a me piace il lavoro che svolgo e non mi sento in colpa perché lavoro, perché finalmente, e ripeto finalmente, faccio qualcosa che mi gratifica, quindi non é questo il punto. Il nocciolo del problema sta nel tempo libero: prendermi del tempo per me fa scattare automaticamente "il senso di colpa della mamma degenere". Ora, ragionando logicamente, non credo che prendersi del tempo per se stessi sia così terribile, credo semplicemente che le mie aspettative non mi rendano libera di vivere serenamente quei momenti di tempo libero che mi ricavo. Vorrei essere la mamma perfetta che lavora ma sta anche con i figli, che si prende cura di loro, lava, stira, cucina, non urla, é paziente e amorevole..una Wonder Woman insomma! Invece, ho bisogno della babysitter e della nonna per gestire i figli, perdo la pazienza, preparo raramente i pasti, ho il cesto dei panni da stirare pieno e la casa con i mostri della polvere dietro le porte. Proprio il ritratto della mamma perfetta no?! 
Non é che quando non lavoravo andasse meglio, ero presa dal senso di colpa dovuto al fatto che non contribuivo economicamente al bilancio familiare. Certo ero una domestica d'eccezione, ma l'aspetto della realizzazione professionale, alquanto assente, mi faceva stare male, mi sentivo inutile. Questo, però mi ha dato modo  di attivare i neuroni rimasti creando questo blog dove condivido gioie e dolori della mia vita di mamma, moglie e donna (non in carriera!).
Ora, non so se per le altre mamme sia lo stesso, ma fatto sta che io mi sento fra l'incudine ed il martello, perché in entrambe le condizioni di madre lavoratrice e non, vengo schiacciata e sono stata attanagliata dal senso di colpa. C'è sempre un pezzo mancante che non mi fa sentire in pace, sembra sempre che insegua un treno su cui non riesca mai a salire. Sarà l'ideale della mamma perfetta, che so benissimo che non esiste, ma che continuo ad inseguire? 
Nonostante tutto rimane sempre un quesito in testa: lavoro e mi attanaglia il senso di colpa, non lavoro e mi strangola il senso di colpa, come devo fare?

5 commenti:

  1. Stai tranquilla, abbiamo tutte noi che lavoriamo questo senso di colpa diciamo. Devi imparare solo a conviverci, perchè non facciamo del male ai nostri bambini, semplicemente facciamo tutto quello che serve per la nostra famiglia. un caro saluto.

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    1. Hai ragione solo che anche la convivenza con il suddetto senso di colpa è alquanto dura...Un saluto a te!

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  2. Forse non sarò d'aiuto ma l'unica cosa che mi sento di consigliarti e' di imparare a conviverci, perché il senso di colpa in un modo o nell'altro, sarà sempre presente....e' un souvenir della gravidanza! ...non dargliela vinta però!

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    1. Un souvenir della gravidanza dici?! Quindi più figli fai più aumenta?!?!

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    2. Eh si, perché diminuisce il tempo!

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