sabato 10 novembre 2012

Il ciuccio sì, il ciuccio no..

(Titolo da leggere canticchiando La terra dei cachi di Elio e le storie tese!)

La prima volta che mi sono posta la questione è stata all'ottavo mese della mia prima gravidanza quando sono approdata con mia mamma ad un negozio per bambini. Ovviamente l'inesperienza mia era tanta e l'esperienza di mia mamma un pochino attempata (oh mà non te la prendere!!!) per cui hanno provato a rifilarci una quantità industriale di oggetti per infanti: alcuni inutili ad intuito, ma altri..be' meritavano una riflessione. "Il biberon lo prendiamo" fa mia mamma e mi chiede: "il ciuccio?". Io la guardo e le dico: "IL CIUCCIO?!?!". Tono con il quale volevo far intendere che io il ciuccio a mio figlio non l'avrei MAI e dico MAI dato. Mia mamma, colmati all'istante i suoi vuoti da mamma di figli piccoli, guarda la commessa e afferma: "sì,  prendiamo anche il ciuccio". 
"Ma MAMMAAAAAAAA" faccio io, "il ciuccio NO". 
"Vedrai che potrebbe servirti", risponde con tono deciso.
Tornata a casa infilo il ciuccio in un angolo remoto dell'armadio del mio futuro bambino..Non glielo darò mai, penso, mica voglio regalare milioni di euro ai dentisti quando mio figlio sarà più grandino per colpa di un coso tondo di gomma! 
Una notte dopo dieci giorni dalla nascita del bebè non si vedeva il verso di dormire. Io e mio marito guardiamo l'orologio, le nostre facce diventano da perfetti zombie: erano le 4.30, Alessandro era sveglio da circa due ore e non ci pareva proprio l'andazzo da sonno. Abbiamo provato con le passeggiate  a passo svelto, lento, a ritmo di saltelli, accompagnate da canzoncine ma il polpetto di dormire proprio non voleva sapere. Appena lo poggiavamo nella carrozzina strillava come un forsennato...
Che fare? Guardo mio marito e dico: "proviamo con il ciuccio". Il problema, cari miei, era recuperarlo quel ciuccio, perché oltre ad averlo infilato in un angolo simil black-hall dell'armadio, lo stesso si era riempito di oggetti, vestiti, regali.. per cui anche ritrovarlo è stato un impresa niente male! Alle cinque abbiamo letteralmente sbaraccato l'armadio per trovare quello che era potenzialmente la nostra possibilità di avere due ore di sonno e cerca di qua, cerca di là alla fine il black-hall ce l'ha gentilmente restituito. 
Fase uno: risolta; fase due: leggere le istruzioni.. "E che cazzo", faccio, " Gabri va anche sterilizzato!". Vai in cucina, metti l'acqua nello sterilizzatore, mettici il ciuccio, attiva il coso, aspetta, preleva il ciuccio con le pinze (perché altrimenti non è più pulito), fallo freddare, dallo al pupo e... olé è l'ora della poppata! Fantastico! Mitico! Perse le ore di sonno possibili..evvai! Noi abbiamo comunque tentato e il ciuccio dopo la poppata glielo abbiamo dato: il piccolo si è addormentato ciucciando e gli è pure piaciuto quell'oggetto di gomma. Sfiniti ci ributtiamo a letto e penso "GRAZIE MAMMA!".
Ma non finisce qui! 
Il ciuccio che avevamo era il gommotto in caucciù e, siccome ero ossessionata dalla sterilizzazione, questo tendeva a "impelarsi" con una frequenza tale da doverne comprare uno ogni 20 giorni (se andava bene). 
Ok, cambiamo, proviamo quelli con il dischetto rigido sempre con la tettarella in caucciù... "Gabrieleeeeeeee", strillo una mattina, "corriiii vieni a vedere Ale!". Ale produceva una quantità di saliva tipo lumaca e ciucciando con una frequenza pari alla velocità della luce, faceva sì che la saliva ristagnasse nel dischetto irritandogli così il contorno bocca. 
Ok, cambiamo, gommotto in silicone trasparente. Che cosa fa il bimbo? Pensa bene di specializzarsi nel lancio del ciuccio notturno. Vi assicuro che recuperare di notte nei meandri di una cameretta, con un bambino urlante al seguito, il ciuccio TRASPARENTE è un impresa alla "Cast Away". Ringraziando il cielo la ditta che li produce ha pensato di farli in silicone colorati e da allora noi usiamo quelli: non gli irrita il contorno bocca e soprattutto facilita il recupero del ciuccio durante la gara del lancio notturno dello stesso.
Ho sviluppato una mia teoria sull'uso del ciuccio.. Diciamo che i nostri dentisti hanno fatto una campagna di demonizzazione dello stesso niente male. Cioè, mio fratello aveva cinque ciucci e non ha mai portato l'apparecchio, io invece, che non l'ho mai preso ho portato l'apparecchio e dovrei ancora portarlo!
Mi sono consultata con il pediatra, l'ostetrica, la dentista di famiglia e sono  giunta a questa conclusione: il ciuccio deve essere un piacere per il bambino. Ovviamente sopra i tre anni il ciuccio non fa bene al palato dei bambini, ma darglielo fino al di sotto di quella data non causa nessun problema, anche perché i denti cadono, poi ricrescono ed è proprio in questa fase che il ciuccio andrebbe eliminato. Ciucciare è una delle prime attività del bambino e il ciuccio se può soddisfarlo, gratificarlo, consolarlo non può che essere una cosa positiva. Quindi perché dire categoricamente no al ciuccio?
Allora care mamme e care papà fidatevi un pò più del vostro instinto e ricordiamoci che in medio stat  virtus!

Il ciuccio si, il ciuccio no...
Puoi dir di si, puoi dir di no..ma questa è la vita!

1 commento:

  1. hahahaha la terra dei cachi!!! che ricordi :) il ciuccio é nella maggior parte dei casi, un momento di cambiamento e crescita dei bambini (l'importante é dosarne l'utilizzo, trovare un modello con cui si senta comodo e proporre alternative divertenti per farglielo lasciare senza traumi quando sará il momento)

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